...questo blog dovrebbe recensire qualche album musicale che reputo valido e degno di nota, ed in parte lo fa. Ma in parte è anche semplicemente uno spazio dove esprimere qualcosa che mi preme comunicare...
"Le masse devono capire che ormai attraverso i media non sono più consumatrici, ma consumate, consunte"
Carmelo Bene

7 aprile 2010

impressioni di getto sulla primissima parte dell'articolo...

leggevo l'articolo del prof (lo so, sono in ritardo...) e non ho potuto far altro che interrompermi a pensare..poi mi sono detto: "anzichè pensare e basta posso scrivere quello che penso e condividerlo" e quindi procedo:

Mi ha davvero colpito il passo dell'articolo in cui si parla dell'atomizzazione delle società, e di come questo ci abbia reso e ci stia rendendo sempre più incapaci di comunicare. L'incomunicabilità ci avvolge e mi rendo conto che sta avvolgendo anche me, sempre di più. Abbiamo davvero perso la capacità di relazionarci con le cose vive, con la natura, con gli altri. La cosa più allarmante è che non ce ne stiamo rendendo conto. Le persone sembrano essere circondate da una campana di vetro, impermeabile ad ogni tipo di messaggio sia in uscita che in entrata... E' come se venissero livellate internamente, appiattite, rese apatiche. Questo fenomeno non solo ci circonda ma, purtroppo, ci riguarda tutti, sebbene in misura diversa. Contro questo dobbiamo in qualche modo reagire, finchè siamo in tempo, finchè ce ne rendiamo conto. Anche riguardo la questione della trasmissione della conoscenza: è vero prima i genitori avevano qualcosa da trasmettere, un bagaglio culturale fatto di esperienze vissute, di sensazioni, di emozioni e ne capivano l'importanza a tal punto che non potevano fare a meno di condividerlo con chi avevano di più caro, i loro discendenti, così che quell'insieme di informazioni non andasse perduto per sempre. E' purtroppo tristemente vero che oggi invece la maggior parte dei genitori non ha- o meglio, non trova - il tempo per crescere e formare i propri figli. E questa forma di disinteresse, questo atteggiamento passivo che si esplica anche nell'attitudine di voler declinare totalmente a terzi l'educazione dei propri figli, è forse parte di questo appiattimento di massa. Siamo una società a cui sono state messe delle catene invisibili al fine di renderci schiavi-consumatori "felici" (sulla felicità devo ricordarmi di scrivere qualcosa nei prossimi giorni..): sono le catene dell'opulenza, del superfluo, dell'eccesso, che ci rendono così sfrenatamente attaccati a ciò che è materiale (e quindi effimero) affogando il nostro spirito in un mare di prodotti.

Ecco che però, forse, oggi potrebbe essersi aperta una finestra che getti un po' di luce sulla nostra ormai triste realtà. Perchè forse è vero, forse ci si può credere: con questa rete globale che è internet, così comoda e così intuitiva (e quindi così perfettamente compatibile con la nostra pigrizia mentale- e fisica), potrebbe cominciare una nuova era di "rinascita", per così dire. Siamo forse agli albori di un'era nella quale potremmo riacquistare, proprio tramite internet, quella capacità di comunicare che ci è stata tolta.
 La rete offre gli strumenti più svariati di comunicazione, che potenziano ed amplificano le nostre capacità comunicative, ormai assopite nella maggior parte delle persone; questi strumenti potrebbero dare nuova vita al nostro potere di esprimere e condividere esperienze, di legarsi con altre persone o gruppi di persone nei modi più svariati e negli ambiti più disparati... il Web (2.0) ci offre la possibilità di aiutarci l'un l'altro, di confortarci e di confrontarci, di condividere con gli altri ciò che possediamo (interiormente) per accrescerci collettivamente. Il tutto su scala globale. Le potenzialità sono quindi infinite, ma vanno sapute sfruttare al meglio. Forse internet, quest'entità virtuale che sembra così effimera e volatile, ci cambierà interiormente, ridisegnerà il nostro modo di relazionarsi... chissà, forse ci renderà nuovamente in grado di parlare con le cose vive, e finalmente ci rinsegnerà ad ascoltare la Natura, che, imperterrita, non ha mai smesso di parlarci, oltre i grigiori della città e l'assordante rumore del traffico quotidiano...

tutto quanto è scritto di getto e non ho voglia di rileggerlo quindi spero che sia comprensibile e senza troppi errori... magari domani lo risistemo...

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